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Per ragioni politiche: L’8 Marzo sembra cambiare orientamento

L’8 Marzo si celebra di consuetudine  la ”Giornata Internazionale dei Diritti della Donna”: mariti, fidanzati, amici regalano dei bellissimi fiori dal colore giallo che profumano delicatamente.

Una ricorrenza che rischia di nascondere però, il significato autentico di questa data, oggi infatti l’attenzione verte soprattutto sui diritti, sulla riflessione delle lotte passate, le conquiste sociali ottenute con il sangue e le discriminazioni ancora in auge. Eppure l’8 Marzo sembra avere qualche scheletro nell’armadio, che ora proprio una donna, vi svelerà.

La storia che tutti sanno è una bufala, si dice infatti che l’8 marzo del 1908 una fabbrica di camice a New York prese fuoco e persero la vita decine di operaie. Si sarebbe dunque sviluppato un movimento per la tutela delle lavoratrici.

Ma Ehi, nessuna fabbrica andò in fiamme in quella data se non il 25 Marzo 1911!

Mancherebbero fonti attendibili anche su una presunta repressione violenta da parte della polizia newyorkese durante una manifestazione indetta da operaie tessili, (siamo nel 1857) che avrebbe portato ad esigere una festa mondiale che ricordasse la donna.

E QUINDI? QUALI LE VERE RADICI DELLA FESTA CHE RAPPRESENTA LE DONNE?

La Giornata Internazionale dei diritti della donna fu ufficialmente proclamata dall’ ONU il 16 dicembre 1977, dopo anni di dibattiti. Nel VII Congresso della seconda internazionale socialista (1907) si parlava di ‘’lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne’’, si aggiunse il tema delle discriminazioni sessuali e lo sfruttamento dei datori di lavoro ai danni delle operaie.

Per portare avanti meglio questa lotta il PSA (Partito Socialista Americano) decise che il 23 febbraio 1909 indicasse la prima ricorrenza per celebrare la donna.

Solo nel 1910 a Copenhagen fu avanzata la proposta di istituire a livello mondiale una giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti del sesso femminile. Tutti d’accordo ma la festa fu comunque celebrata in modo discontinuo e in date diverse.

Arriviamo alla decisione che ci ha portato anche questa mattina ad augurare ‘’Buona festa dei diritti della donna’’ alle nostre care parenti: il 14 Giugno 1921 durante la Seconda conferenza internazionale si decise che l’8 Marzo sarebbe stato da lì in avanti la ‘’GIORNATA INTERNAZIONALE  DELL’OPERAIA’’

Una delle domande ricorrenti riguardanti questa festa è ‘’Perché si regalano proprio le mimose ?’’

La risposta questa volta non è a carattere mondiale ma Made in Italy, nel 1946 il segretario Longo chiese alle parlamentari di quel tempo quale fosse il fiore che più rappresentasse il rispetto verso il genti sesso, a suggerire la risposta sarebbero state Rita Montagnana e Teresa Mattei. La prima sarta ebrea e la seconda partigiana combattente e anti-fascista sfegatata. Le due a braccetto proposero la mimosa perché di facile reperibilità, poco costosa ed apparentemente delicata, m resistente come solo le donne sanno essere. Inoltre la mimosa è il primo fiore a sbocciare anche se non è primavera più precisamente tra febbraio e marzo.

Dal dopoguerra sono passati ben 75 anni dalla prima volta in cui è stata regalata.

Sarebbe bello che si porgesse un fiore per amore indipendentemente dalla ricorrenza, che diciamocelo, rende tutto un po’ più riduttivo.

Il rispetto per le persone, quindi anche e non solo per le donne dovrebbe essere costante, giornaliero e universale.

Sempre e comunque, viva le donne

By Erika Mescalchin

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