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V1co cento anni di Magistretti

l6 Ottobre prossimo, Vico Magistretti, architetto e designer di fama internazionale, avrebbe compiuto un secolo. Sfortunatamente il Maestro ci ha lasciati nel 2006 ma con tanti progetti nel cassetto. I più realizzati, grazie all’industria fervente italiana, e oggi diventati icone del design mondiale. Gran parte del suo lavoro e’ stato catalogato a Milano presso la fondazione che porta il suo nome; 30,000 fra bozzetti e disegni tecnici, 7000 fotografie, modelli e prototipi dal 1946 al 2006. Il 27 Febbraio scorso a New York, l’Istituto Culturale Italiano ha inaugurato quello che i curatori Francesca Cigola e Matteo Milani non avrebbero potuto prevedere come la prima mostra virtuale in circolazione.

Entrando nell’ICI di Park Avenue, una stanza buia illuminata da icone di Magistretti invita i visitatori a guardare quattro video, comprese le interviste con Stefano Boeri e Patricia Urquiola. Al primo piano si apre il mondo di Vico, con la sua idea di design e architettura, in un’installazione essenziale che copre segni grafici, schizzi, fotografie e citazioni.

Al centro della stanza, la versione total black di Atollo si distingue come un totem attorno al quale sono organizzati i display, arricchiti da sette disegni originali. “Una particolarità della mostra a New York – affermano le curatrici Francesca Cigola e Matteo Milano – è la scelta di presentare sette disegni originali di Vico in prestito dalla fondazione di Milano, e pezzi originali forniti da collezionisti privati e gallerie con sede a New York York – tra cui Bi-Rite Studio, Maison Gerard, MDFG, Open Air Modern. Ci sono anche prodotti iconici generosamente prestati da prestigiose aziende come Artemide, Cassina, De Padova e Design Within Reach.

”Come un sottile fil rouge, le dichiarazioni dell’architetto-designer alle pareti raccontano il suo Weltanschauung: “Semplicità non significa totale mancanza di decorazione, ma una mancanza di decorazione sovrapposta“, o “C’è un adorabile detto inglese con cui finisco le mie lezioni a volte, vale a dire “guardare le solite cose con occhi insoliti”. Questo lo riassume. Tutto è solo un po‘ nascosto.”

Altre fermate internazionali, ognuna con un curatore diverso,saranno presso le strutture ICI di Strasburgo, Metz, Berlino ePraga, con date da destinarsi, mentre in ottobre, circostanze permettendo, “Vico” arriverà a Budapest. Se volete visitare virtualmente questa mostra speciale andate su https://www.mataeria.com/vicomagistretti

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